Con queste righe vi spiegherò perché il NON-AVERE-LA-PISCINA è per un Agriturismo scelta coraggiosa e consapevole, non vuol dire tirarsi la zappa sui piedi.
Avete mai pensato (seriamente) a quanto impatti tutto quello che facciamo…anche in vacanza?
Molti sdrammatizzano sulla questione e prendono in giro chi si pone questa domanda.
“Ma lo sai che ogni volta che respiri uccidi 10 mila microbi!”
oppure: “Che palle! Almeno in vacanza voglio staccare il cervello e divertirmi!”
Tutto lecito, se non fosse che avere un cervello e parlare di vacanza implica essere vivi ed essere esseri umani. Condizioni che senza LA BASE NATURALE non si potrebbero avere. QUINDI la nostra vita è della Natura e se non ce ne prendiamo cura, SMETTIAMO DI ESISTERE ANCHE NOI.
Filosofia e drammi a parte, uno può anche ignorare questi pensieri, ma tutti ci ritroveremo a fare cose basilari come: mangiare, dormire, espletare deiezioni corporali (modo elegante per pipì e pupù 😀 ) e, nella migliore delle ipotesi, riprodursi.
Procederò parlando in maniera più che elementare:
Tutte queste azioni hanno delle conseguenze: non vuol dire che siano negative, ma significa che tutta l’energia che anima il mondo si trasforma e passa da una condizione all’altra.
luogo comune 1 – Un banalissimo (e necessario!) gesto come respirare ci fa usare O2 (ossigeno) e cedere CO2 (anidride carbonica). Qualche organismo che funziona diversamente, ma in maniera complementare a noi, assorbe, rielabora e cede di nuovo qualcosa, sotto forma di ossigeno (le piante). Ecco perché i parchi sono definiti “polmoni verdi” in una città, perché ci fanno respirare. Ed ecco perché, ad esempio, usare meno carta è giusto (riciclare per non abbattere nuovi alberi per fare carta che viene…sprecata) = altrimenti ci soffochiamo.
luogo comune 2 – Procediamo ora pensando a qualunque altra azione che compiamo da esseri umani occidentali medi: accendere un interruttore della luce (= impulso, cavo che porta energia, piloni, centrale elettrica che spesso brucia combustibile fossile per produrre luce, o per attivare dispositivi + o – utili…dal PC con cui vi sto scrivendo, allo spazzolino elettrico, il depilatore, il phon, il forno, il frigo, la lavatrice, il caricabatterie cell, la TV, eccetera). Ecco perché, con un secondo esempio, l’autoproduzione di energia elettrica è una buona scelta, perché la luce del sole –> trasformata in energia fotovoltaica, permette di non-consumare carburanti fossili (non rinnovabili), per permetterci di vivere come i nostri standard richiedono.
Non è che il solare o il fotovoltaico non abbiano alcun impatto: i pannelli solari di cui sentiamo parlare sono composti da silicio. Non sapete cos’è e come si forma? non è questa la sede per una lezione di geopedologia o chimica…ma si tratta di un qualcosa che è abbondandissimo sul nostro pianeta, e viene estratto di solito dai fondali marini. Mai sentito parlare della “Silicon Valley“? Anche i PC sono praticamente composti da parti indispensabili per i processori in silicio.
Ad ogni modo, questi esempi erano solo un filo conduttore del mio discorso: cioè vorrei farvi ragionare sul fatto che OGNI COSA CHE FACCIAMO HA DELLE CONSEGUENZE (piccole, grandi o giganti).
Andare in vacanza è una specie di status-symbol della società Occidentale, almeno da 150 anni. Solo che le “vacanze di massa”, come tutte le cose “di massa” sono una definizione piuttosto recente e si potrebbe che le cose o i comportamenti di massa si manifestano nel 1900.
il caso personale – Non so chi di voi lettori sia nato in quel secolo, io sì, alla fine. E mi sono sentita proiettata in un nuovo mondo in cui: le risorse stanno per finire! I ghiacciai si sciolgono! le api scompaiono! fare la differenziata!
poi cibi a KM 0 (chilometro zero), BIO (una vera e propria moda), la colza sì, la colza no. Poi l’olio di palma demonizzato (piantagioni intensive di monoculture. Significa: dove ci sono più varietà di piante c’è più vita e la VITA è UNA COSA CHE VA IN ASSOCIAZIONE CON ALTRE VITE e l’ambiente va mantenuto vivo. Piantare una sola varietà di pianta è anti-naturale e va a indebolire quell’ambiente).
Però, quello che ha continuato a proliferare, dagli anni ’60 in avanti, è stato il fenomeno dell’aumento della popolazione e del consumo di suolo (= costruire tante case e strade che le colleghino a altri posti, tipo capannoni, luoghi lavoro, servizi, centri commerciali), non solo per ragioni di primaria necessità (prima casa), ma anche correlate alle vacanze (seconde case).
[a tal proposito consiglio un bellissimo volume curato da Touring Club Italiano, con articoli di Emilio Sereni e altri geografi. Prima di tutti, forse, i geografi (che guardano e studiano il paesaggio) hanno capito che c’era qualcosa da segnalare…]
Sto ancore divagando? NON CREDO…
la domanda diretta – Andate in vacanza?
Se sì, beati voi.
Qualcuno di voi lavora nel settore turistico?
Forse sì. Io di sicuro.
Ma sono anche un’archeologa con occhio attentissimo ai cicli storici (e in certi casi preistorici) che legano popolazione-genere umano-risorse ambientali-impatto.
Sono tutti termini “calienti” nelle ricerche, pubblicazioni e all’ordine del giorno sul web.
Ma alla fine, tutti teniamo comportamenti tali da farci appartenere alla specie a cui apparteniamo, l’ Homo Sapiens, che si sente parecchio evoluto…e inventa la sedentarietà, l’allevamento e lo sfruttamento programmato delle risorse, le cure per le patologie che ne derivano, le guerre e le paci, i jeans (per chi non lo sapesse, è cotone), le case in muratura, i mattoni cotti e crudi, i biscotti con la pasta di zucchero…e le ferie.
Le ferie sono una cosa bellissima.
Si riprendono i nostri ritmi, si gioca, si dorme quando ci serve, si mangia da scoppiare (pensate a cosa), magari si pratica sport (presi dai sensi di colpa), si vedono cose belle e divertenti (e troppo poco culturalmente di rilievo), si va giro (con l’auto? benzina, gasolio, pneumatici, asfalto, ma anche in aereo con carichi di carburante, etc…), ci si immobilizza al sole con la protezione (perché c’è il buco del’ozono…chissà perché?).
E se ci prende caldo…un bel tuffo risolve tutto!
Se siamo al mare, ok.
Ma se siamo nell’entroterra?
Magari in una deliziosa cornice Toscana delle colline del Chianti o della Val d’Orcia?
Eh…quale meglio cosa (so che non si scrive così, ma vorrei parlarvi come vi avessi faccia a faccia)…quale meglio cosa che un classico bicchiere di vino a mollo fino alla vita a godersi il panorama?
E qui: la questione.
Benissimo avere una bella risorsa idrica in cui rinfrescarsi.
Ma se la zona è povera di acqua? Non vi sembrerebbe una forzatura?
E come glielo spieghiamo agli animali selvatici che non devono rovinare le siepi a bordura per andare a bere, loro, che non sono Homo Sapiens e non hanno il concetto di proprietà privata, ma solo istinti vitali?
E’ ovviamente una provocazione la mia, ma sto cercando di portarvi finalmente al punto:
L’ambiente viene piegato e sfruttato. Quasi mai si ricerca l’armonia nelle cose che inseriamo (come umani) nella pelle della Natura che ci ospita.
Il metro con cui vengono misurate le azioni è economico (soldi €€€ ), ma è giusto così?
Fate una prova: se cercate su Google “piscine impatto” vi usciranno una serie di voci. Le prime stringhe saranno “piscine a basso impatto“, “piscine con più vasche che inquinano di meno“. Se escono risultati così, è segno che il problema dell’impronta ambientale di una piscina c’è. Ma non si trova facilmente il dato di impatto energetico.
Riprovando con “quanto impatta una piscina” vi accorgerete che le risposte del web ricadono su: “quanto costa una piscina?” (= impatto economico, non ambientale) o anche “quanto vale di più la mia casa se faccio la piscina?”
Capite che l’ago della bilancia è totalmente spostato verso €€€€€€ e non su quello che l’ambiente riceve dalle nostre azioni, tradotte in soldi.
Per la cronaca, il nostro piccolo Agriturismo Torre Doganiera è attivo dal 1989 e siamo stati la licenza n°1 del Comune di Casole d’Elsa.
Quando abbiamo cominciato a lavorare, 30 anni fa, la cosa era “turismo in campagna = avere la piscina”.
Anni fa non si poneva proprio il problema dell’impatto ambientale. Che effettivamente un qualcosa impattasse o meno, o che i costi di mantenimento fossero superiori all’introito.
IL MODELLO TORRE DOGANIERA
Eppure, qualcuno se lo poneva l’interrogativo. I miei genitori, con i quali lavoro da quando sono piccola e che ho visto dedicare tutta la vita a questa nostra << casa-ecosistema-attività economica>>
Per scelta CONTROCORRENTE Agr. Torre Doganiera HA DETTO NO alla PISCINA.
Abbiamo optato per un piccolo parco fotovoltaico, con il quale alimentiamo quasi coerentemente il fabbisogno energetico della casa e invitiamo gli ospiti ad usare gli elettrodomestici nelle ore di luce del giorno.
Il modello Torre Doganiera ha fatto sì che negli anni i costi venissero riassorbiti, diminuendo l’impatto e aumentando l’offerta: il fotovoltaico usa il sole (che è a disposizione di tutti per diverse ore al giorno) per produrre energia e non i combustibili fossili, allo stesso tempo siamo riusciti a far sentire più accolti e coccolati i nostri ospitati.
Negli appartamenti (ben coibentati per ridurre gli sprechi energetici) oggi si trovano microonde e lavastoviglie. E una lavatrice è a uso comune in stanza apposita e solo con detergenti ad altissima degradabilità. Invitiamo sempre alla moderatezza, ma sentitevi pure più tranquilli nell’usare questi elettrodomestici.
Ricordiamo sempre un attento e consapevole uso dell’acqua, specialmente d’Estate, stagione in cui gli albergatori sanno bene che i picchi turistici sono anche picchi di consumi energetici. E proprio quando l’acqua scarseggia, se ne va a richiedere all’ambiente di più.
Ecco: questo è un po’ il motivo della nostra scelta.
Siamo probabilmente “Agridifferenti” e ne siamo piuttosto convinti.
i contro – Siamo anche tristemente consapevoli che non avere la piscina significa non lavorare molto. Nei risultati di ricerca veniamo scartati proprio perché non abbiamo la nostra pozza azzurra clorizzata, o alcune agenzie non ci trovano affatto attraenti come partner, perché “Beh, non avete la piscina?! Non so come aiutarvi.”
Eppure chi ci sceglie lo fa per un valido motivo (o più di uno).
i pro – Pensate un attimo alle vostre esperienze: la piscina è sempre abbinata a tuffi, rumori e insetti. Il vantaggio di un agriturismo senza inquinamento luminoso di notte e senza inquinamento acustico di giorno è lampante: la mente si rigenera nei suoni del bosco e del prato. Anche per gli insetti vale lo stesso discorso: non vengono richiamati dall’acqua. [beh, che dire… anche io ape, se avessi sete, vi ronzerei intorno. Magari il cloro tanto bene non mi farebbe. Ma l’acqua è veramente un gran bene che la Natura ci ha dato a disposizione e invito sempre a farne uso consapevole e serio.]
L’ambiente va compreso e assecondato, rispettato e accolto. Così ci accoglierà, facendoci vivere emozioni molto intense, in armonia con ciò che ci circonda: le passeggiate (o bici), poter fare giardinaggio, meditazione, il silenzio che distende i nervi, la vita che si fa sentire, le osservazioni stellari di notte (e poter dormire tutto il giorno dopo senza schiamazzi!)
[Negli anni si è da noi creata una piccola e graditissima comunità di astrofili, che ci declamano la nostra “astroaia” proprio perché spazio perfetto per studiare di notte e riposare di giorno. Ma il post sugli astrofili è materiale per una prossima volta.]
IN CONCLUSIONE…
Se siete arrivati in fondo siete degli eroi! 😀
Mi piace parlare e scrivere e penso sempre che la maggior parte dei disagi derivi dalla mancanza di comunicazione. Forse non sapevate alcune delle cose che ho riportato, forse tutte e meglio di me, ma almeno ho voluto dirvi su cosa si basano le scelte di Agr. Torre Doganiera.
E spero che vi andrà di venirci a trovare: PERCHE’ ANDARE IN VACANZA VA BENISSIMO!! PER VOI E MOLTO ANCHE PER NOI! MA CONSAPEVOLMENTE.
Grazie (davevro) per l’attenzione e ringrazierei di più se metteste in pratica buone pratiche.
Enjoy the green!
Torre Doganiera,
Alessandra Fortini,
31 anni
Specializzanda in Beni Archeologici a Firenze,
Archeologa delle architetture medievali
Lavoratrice in agriturismo familiare da sempre…
Torre Doganiera, Pievescola – SIENA – TOSCANA – ITALIA
info@torredoganiera.it
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La natura è la nostra madre, ci ha generati come specie e noi non ci rendiamo conto del male che le stiamo facendo. Ci siamo allontanati da lei e ci siamo rifugiati in un mondo che di naturale ha poco o niente. A me personalmente il contatto con la natura manca moltissimo, e cerco appena posso di ripristinarlo. Ecco perchè ho scelto di passare qualche giorno da voi, lontano dai rumori della nostra società, rifugiandomi in un luogo dove i rumori che si odono sono i chiacchiericci e i garriti delle rondini, oppure le stormire delle fronde e il vento che accarezza la pelle. Condivido perciò ogni vostro approccio, dai pannelli fotovoltaici, alla centrale termica a biomassa, e ovviamente alla mancanza della piscina che considero un plus per il mio modo di vedere le cose. Il silenzio e la quiete ti permettono di osservare magari un’upupa che svolazza a pochi metri, cosa che non sarebbe possibile in una struttura più “convenzionale”. Continuate così, meno turismo di massa ma sicuramente un turismo molto più scelto e consapevole.
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Buonasera Piermario!
Che bellissime parole, come carezze alle nostre scelte! Non nascondiamo che sono state decisioni un po’ sofferte dal mercato, ma quando si trovano commenti come questo, che davvero pare vengano dal cuore, allora ogni sforzo è ripagato.
Spero che le tracce lasciate dal periodo trascorso a Torre Doganiera siano tali da permetterti di tornare da noi a ritrovare ancora un po’ più di “radici”.
Un carissimo saluto e un grazie ulteriore per aver espresso questa graditissima opinione sul nostro blog!
Alessandra e famiglia
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