Beni culturali con valore aggiunto e territorio: come rendere ancora più suggestiva l’atmosfera della “Manhattan medievale” attraverso performance artistiche e proiezioni.
→ topic: Lumière, San Gimignano, eventi, cultura, proiezioni, performance, live.
In questo articolo troverete approfondimenti su Lumière, che si svolge nel mese Dicembre, nel cuore di San Gimignano – tra poco! 8 Dicembre 2018, in arrivo. Lumière è una manifestazione annuale di incredibile fascino e bellezza, frutto della passione e delle capacità di tanti animi ispirati e dell’attitudine di tanti installatori, che riescono a fare di bene un culturale già di per sé bellissimo (il centro storico di San Gimignano) un ulteriore valore aggiunto, attraverso la performance e le proiezioni. Chi scrive è Alessandra Fortini (salve a tutti/e), l’intervistata è Genziana Pompei, organizzatrice della manifestazione Lumière. Io sono archeologa delle architetture, con un piede nei BB.CC. e uno nel turismo consapevole e culturale e sono molto interessata a dare voce alle personalità di rilievo che operano in questi due campi, cercando di dare “nuova luce” al territorio. Per questo motivo scrivo articoli che riguardino la zona della Valdelsa e tutta la ricchezza natural-culturale che la caratterizza.
È una bella serata di Novembre del 2018, siamo a San Gimignano, gioiello del territorio senese a confine con il fiorentino, già iscritto nelle liste del patrimonio Unesco dal 1990. Ci troviamo precisamente nella zona della chiesa duecentesca di Sant’Agostino, austera e ampia facciata in mattoni, con pochi fronzoli. Genziana Pompei ci accoglie nel suo ristorante, che porta il nome della piazza: la “Locanda di Sant’Agostino” (https://www.facebook.com/locandadisantagostino/).
L’ambiente sembra aver intensamente assorbito la personalità della proprietaria: è coloratissimo, pieno di mazzi erbe e spighe sospese a guardare dall’alto chi entra, quasi un catalogo di erboristeria alle pareti, cuscini di patchwork colorato e gatti di stoffa.
Non vi è una sedia uguale all’altra, non vi è predominanza di colori, ma una sorta “tutto” in armonia.
Non c’è un dettaglio lasciato al caso e non c’è caso senza immaginazione.
Mi presento a Genziana, che mi guarda da dietro un paio di occhiali dalla montatura colorata. Ciò che prevale su tutto il resto, non appena mi siedo di fronte a lei, è l’impressione dell’aspetto forte della donna, sottolineato dai lunghi capelli color miele e dall’aria creativa e organizzatrice allo stesso tempo. Mi comunica estro e compostezza, sembra essere straboccante di idee, ma tenute dentro un barattolo a pressione. Genziana nella vita ha studiato lingue, è originaria dell’Abruzzo e si è spostata a vivere sul territorio da oltre 30 anni. Ed è l’ideatrice del progetto Lumière, che trova il suo punto di partenza nel 2013.
Nel suo curriculum ci sono un paio di esperienze: negli anni ’90 ha seguito la stesura del protocollo attuativo del progetto Piccole Città d’Italia, attraverso appassionate discussioni con Pietro Maria Toesca, attivissimo fautore del progetto e suo vicino di casa, nonché filosofo e fondatore della rivista ‘Eupolis’ (che ha lanciato l’ecologia territoriale in Italia), cercando di indirizzare il progetto verso gli ideali insiti in un modo più umano e rispettoso di correlare l’individuo al suo habitat. Inoltre, Genziana è ancora presidente del Centro Commerciale Naturale di San Gimignano, con lo scopo di avviare un discorso concreto di relazioni, immaginando la realizzazione di un marchio di produzione locale che associasse le competenze locali con capacità produttiva e qualità.

Ci siamo siamo presentate, ma avvertivo ancora un minimo di sana prudenza. Alla sua lecita domanda «Ma tu di cosa ti occupi?», ho risposto che sono un’archeologa medievista e delle architetture e lavoro nel mondo del 3D e dei Beni Culturali. E che, inoltre, gestisco un agriturismo con i miei genitori, non lontano da San Gimignano. Ma non uno di quegli agriturismi di facciata, bensì uno atipico, piccolo, a misura di uomo dentro la natura e senza piscina (https://www.facebook.com/torreperVOIforYOU/).
Lì siamo entrate in sintonia e ho percepito un’apertura.
Ho quindi esposto il mio interesse ad intervistare lei, l’organizzatrice di Lumière, dato che punto ad approfondire gli aspetti di questa bella manifestazione e scrivere un articolo a tema. Ero curiosa (e forse lo siete anche voi) di sapere come riesce un bene culturale di per sé notissimo – il centro storico di San Gimignano – a coprirsi di un ulteriore valore aggiunto, attraverso la performance. E quali sono state e sono le risposte di territorio, pubblico (italiano e straniero) e delle amministrazioni?

Chiedo quindi a Genziana come sia approdata all’idea di una manifestazione del tipo Lumière e che ruolo rivesta nell’organizzazione.
«Mi sono staccata dalla visione del Centro Commerciale Naturale e ho deciso di proporre un taglio diverso rispetto a questa volontà, a volte un po’ stantia e comunque molto sperimentata, di creare eventi che abbiano come scopo praticamente solo quello di mantenere le cose così come sono o che avessero uno specifico taglio commerciale. Io ho sentito il bisogno di fare cose che confermino anche il nostro diritto alla contemporaneità, a poter liberamente usare gli strumenti del nostro tempo, senza il sottile senso di colpa che questa parola comporta in luoghi si’ densi di storia. L’architettura di San Gimignano non ha bisogno di essere costantemente rimarcata: essa c’è, è imprescindibile, ma a volte è il caso di esaltarla per contrapposizione. Il dare per scontato la frequentazione del luogo da parte di milioni di persone perché tanto ormai non viene messo in discussione il turismo in questo centro abitato, non deve permettere di far abbrutire l’offerta territoriale.»
Genziana rimarca molto l’importanza del senso della collettività, che talvolta ha forse sentito mancare. Un certo taglio di attività e valorizzazione territoriale sarebbe un vantaggio collettivo, ma se mantenuto relativamente al singolo, esso risulta meno efficace. Purtroppo il trend sembra essere quello di una tendenza limitante, soprattutto per l’incapacità di fare squadra e, conseguentemente, anche nelle strategie di comunicazione collettiva, sottolinea Genziana.

Da quanti anni Lumière viene organizzata?
«Siamo con il 2018 alla sesta edizione. Nel riorganizzare le idee per creare qualcosa di nuovo, la prima tappa fu cercare di destagionalizzare gli eventi, cioè togliere il surplus alla stagione estiva, per riattivare un giro di frequentazione “fuori stagione di punta”.»
Ho trovato molto interessante e intelligente questa attenzione al territorio e ad un pubblico fuori stagione, stagione ormai canonicizzata dal mercato del turismo in Toscana. La richiesta di Genziana è stata quindi in primis quella di proporre una serie di eventi correlati, un calendario di attività invernali, idea che ella stessa ha infatti proposto all’amministrazione. D’altra parte, era inutile lasciare Lumière da sola ad inizio della stagione invernale, senza che questa manifestazione avesse un seguito di eventi, di eguale o minor portata, che costituissero una vera e propria proposta attrattiva invernale. È facile in fatti avere dati di riuscita degli eventi in periodo estivo, anche per una questione di presenze turistiche sul territorio,la vera sfida è quella di riuscire ad essere rappresentativi anche in altri periodi, di creare un motivo di spostamento dei visitatori anche quando il clima non è solitamente appetibile.

Alle soglie della sesta edizione, com’è il clima?
«Com’è…ridotto di anno in anno il budget, le cose si fanno più difficoltose. Inizialmente l’amministrazione del Comune, ESTRA, alcuni commercianti e privati, che sovvenzionavano, colmavano in maniera sostanziale le necessità di spesa (ESTRA, essendo la manifestazione Lumière un’attività legata al mondo della luce e dell’energia, ha collaborato finanziariamente per i primi 5 anni). L’amministrazione continua a credere nelle potenzialità dell’evento, seppur a budget ridotto, concedendo il patrocinio e gli spazi. Ma i finanziamenti alla fine non sono poi un problema insormontabile: il clima dell’organizzazione è solido e molto positivo e anche molto capace di trovare soluzioni e alternative. Alla fine il mio obbiettivo non è acquistare prodotti preconfezionati, ma offrire alle maestranze artistiche e culturali del territorio un’opportunità per esibirsi e farsi conoscere (è capitato che alcuni gruppi di ballerini e i ragazzi che avevano realizzato mapping e proiezioni, siano stati prontamente chiamati da aziende, e che abbiano anche attirato l’attenzione dei redattori di Sky Arte).»
Non si lascia dunque scoraggiare Genziana e la sua filosofia è quella di non voler nemmeno avere accesso ad un grosso budget, perché è nella difficoltà che si aprono maggiori possibilità a livello di idee. Proprio allora le si stimola la creatività, le è sufficiente poter ringraziare (anche in maniera remunerativa) chi prende parte all’organizzazione: quello sì, lo ritiene imprenscindibile.
Bene, a questo punto la incalzo con domande più precise e relative all’indice di gradimento.
Genziana, dunque alle soglie della 6° edizione, si potrebbe tirare fuori qualche dato e capire il trend. Ad esempio, quale è stata la risposta sul “pubblico”, sia a livello di persone locali che alloctoni?
«Diciamo che ci basiamo essenzialmente sugli insights dalla pagina FB, di Istagram e twitter e anche della pagina web. Di solito escono articoli su La Nazione e sul Corriere di Siena. Possiamo contare poi sull’appoggio di comunicazione video, con il canale TivedoTV e, dal quarto anno, abbiamo anche la diretta TG3 Toscana.»
Esprimo la mia approvazione, avere anche l’apporto comunicativo del TG regionale è molto buono per la visibilità.

Per quanto riguarda invece i dati su turismo, percentuali da survey sono mai state ricavate?
«Dai parcheggi, ma abbiamo solo dato numerico. Non ci sono stati rilievi sulle targhe. C’è poi da considerare che Dicembre è un periodo dell’anno di bassa stagione, quindi pochissimi turisti stranieri in generale, a favore di una netta prevalenza di italiani.»
Ho capito, ti ringrazio di aver risposto alle mie domande fino ad ora. Ti chiedo un’ultima cosa, che riguarda più da vicino le mie personali curiosità e il mio ambito di studio: come è nata l’idea di trasformare le architetture di un bene culturale, come il centro storico di San Gimignano, in un vero e proprio scenario? Si ricava così un valore aggiunto alla già incredibile bellezza delle quattordici torri sopravvissute alla scrematura del tempo, ma anche alle facciate di alcuni edifici storici non laici (come il Duomo o Sant’Agostino stesso).
Genziana si sfila gli occhiali e guarda un punto in alto, intersecando forse un mazzetto di spighe pendulo dal soffitto. Poi dice: «Quando ho pensato all’evento ho pensato a questo. Avevo già visto qualche cosa, in ambienti ridotti, ma nella mia testa è nata l’idea di trasformare le facciate delle case medievali delle torri e della struttura del Duomo in tele perfette per la proiezione di idee. Hai visto, quando una cosa la immagini, la vedi! Ecco, così è successo. Il mio problema è che non riesco ad immaginare cose piccole»
Non ci sono le mezze misure per lei: niente eventi piccoli. Tutto il paese doveva essere coinvolto. A un certo punto si materializza l’idea e ne nasce…Lumière.
Ringrazio a questo punto Genziana Pompei, per l’ospitalità presso la sua Locanda di Sant’Agostino e per il tempo che ci ha concesso, ma anche per le preziose informazioni che ci dicono di più sul lavoro di retroscena della magica Lumière.
Mi sento di ringraziare anche il Comune di San Gimignano, per concedere gli spazi a un tale aumento di bellezza e mi auspico non solo che questo tipo di eventi possano continuare a manifestarsi, ma anzi, che si attivi una catena di idee per cui un così bel pezzo di mondo (la Valdelsa) possa solo accrescere in consapevolezza storica, territoriale e potenziale immaginifico.
E infine, grazie a voi, che ci avete letto fino in fondo 🙂
Non si può immaginare il futuro senza conoscere il passato, ma non si può nemmeno solo rifarsi al passato per vivere il futuro.
Alessandra Fortini – archeologa e agriblogger per diletto
Volete contattarmi? ...eccomi qua! mail fortinialex@gmail.com FB Agriturismo Torre Doganiera - Siena https://www.facebook.com/torreperVOIforYOU/ e io personalmente :) Fortini Alessandra Twitter - G+ - WordPress Più o meno mi trovate in Valdelsa, tra boschi e città d'arte, a rifarmi gli occhi e lo spirito, oppure a Roma, tra eterne macerie.
Immagine di copertina da Valdelsa.net https://www.valdelsa.net/notizia/esagerazioni-di-lumiere-san-gimignano-risplende-di-virtuosismi-luminosi?fbclid=IwAR32FKBbpoTEmgMG2RS9w6Vn6caGmmVEFkGoqXvNbIPn-fk84zGFFTzpBkk)
Le foto hanno didascalia in cui è specificata la fonte.
Le altre foto sono state da me scattate durante le scorse edizioni di Lumière.
Enjoy

